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W   H    Y
    THE PUZZLE?

"Sin da bambino giocavo con qualsiasi cosa avesse a che fare con la costruzione, il componibile, lo scomporre, il rimontaggio e mi lasciavo trasportare dall'istinto e dalla fantasia. Giochi come "Lego" e "Puzzle" erano la mia attività principale; montavo i set e poi mi divertivo a disfarli e a ricrearli cercando di dar vita a dalle immagini nuove. Iniziavo così a sperimentare mettendo insieme pezzi di scatole diverse. Casa dei miei genitori era piena: le pareti erano ricoperte da quadri di puzzle che realizzavo con una certa frequenza. Capitava, malgrado, durante il gioco, di perdere anche un solo pezzo e di ritrovarmi con un "buco" sull'immagine. Era la cosa che più odiavo, poiché poteva dirsi invano il mio impegno e concludevo col perdere ore a rimuginare sul pezzo mancante. Poi iniziai a crescere e il mio fare creativo si confrontò con la pittura."

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Puoi sognarlo tot volte purché sia reale
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Il puzzle, elemento quasi irrinunciabile nella produzione pittorica dell'artista, è un retaggio che si porta dalla prima adolescenza: mettere insieme le tessere con la pittura è la ricerca estetica dell'artista; designa il processo attraverso cui il nostro approccio alla realtà parte da una visione dettagliata (singolo pezzo) per arrivare pian piano a comporre, per visione d’insieme, l’intera immagine.

La sua ultima produzione tende ad allargare il concetto di puzzle (tessera): le immagine che abitano la tela si scompongono e occupano il supporto che diventa così il tavolo su cui viene rovesciata la scatola di puzzle; uno spazio infinito entro cui far orbitare le raffigurazioni, un "gioco" per lo spettatore che deve ragionare per visione d'insieme poiché è la mente che suggerisce di comporre l'immagine scomposta.

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